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Corriere Fiorentino
Sgomberiamo subito il campo dalle incomprensioni: prima che la Fiorentina scenda in campo col Monza, la stagione di M’Bala Nzola è da considerare insufficiente. Dopodiché i voti si danno alla fine e non si può ignorare che di fronte ci siano le partite che contano di più. Per chiudere al meglio il campionato, per alzare un trofeo alla terza finale in due stagioni, per rifarsi contro l’Atalanta. Partite che pesano un (bel) po’ di più e che quindi spostano i giudizi. Un finale affascinante e tutto da scrivere: non ritrovarsi in tempo per viverlo da protagonista avrebbe prodotto un rimpianto troppo grande. Nzola non era certo la prima scelta assoluta di Vincenzo Italiano, probabilmente lo è stata tra i profili che il club poteva acquistare. Il fatto che i due avessero lavorato insieme con risultati soddisfacenti a Trapani e Spezia lasciava pensare che potesse essere la svolta della sua carriera, a 28 anni da compiere ad agosto, e intimava ad essere ottimisti. Occasioni ne ha avute l’angolano, anche perché prima dell’arrivo di Belotti è stato l’unico numero 9 della squadra. E in inverno aveva pure rinunciato a giocare la Coppa d’Africa per restare a Firenze e dare il suo contributo, ma poco è cambiato. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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