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Corriere Fiorentino
Il Corriere Fiorentino si sofferma su Arthur. Costruzione, quindi, ma anche un gran lavoro in fase di non possesso, nel quale sfrutta la sua innata capacità di «lettura». Per interrompere le azioni avversarie insomma, non servono per forza i muscoli o i polmoni (e Arthur è stato comunque il calciatore della Fiorentina che ha corso di più dopo Biraghi, con 10,84 km percorsi) di Amrabat. «Basta» capire in anticipo come si svilupperà il gioco. Sia quando si ha il pallone tra i piedi sia, appunto, quando a giocare sono gli altri. Novanta minuti insomma, son bastati ad Arthur per rivelarsi fondamentale e, probabilmente, insostituibile. Italiano lo sa, e non a caso assieme al suo staff lo sta gestendo con una cura quasi maniacale. E Nzola? Mai, tanto per esser chiari, Cabral o Jovic avevano offerto un contributo così: è stato primo per indice di verticalità (fondamentale per allungare la squadra), e primo per pressione ricevuta dagli avversari e per occasioni (2) create. E poi ancora, ha completato tutti i passaggi tentati: 12 su 12. Traduzione: difesa del pallone spalle alla porta, e appoggi giusti per far salire i compagni. Roba che non si vedeva dai tempi di Vlahovic.
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