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Commisso: “Qualcuno vuol fare ciò che vuole coi miei soldi. Chiesa? Ci ha condizionati”

GERMOGLI PH: 24 SETTEMBRE 2020

Il presidente a tuttotondo sulle questioni extracampo

Redazione VN

La Nazione propone una lunga intervista al presidente della Fiorentina Rocco Commisso. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Dalle stelle alle stalle

"Un anno fa ero il dio di Firenze, oggi mi chiamano Attila". Esordisce così Commisso, che sottolinea come in Italia le parole vengano usate in modo strano, suscitino polveroni eccessivi. Sono tutti bravi a criticare, argomenta il tycoon, ma il giorno dopo. Ad ogni modo, nessun pentimento sulla scelta di venire a Firenze: "E' la mia ultima impresa".

Lo stadio

"Lo stadio? Il problema è che qualcuno vorrebbe i miei soldi per fare quello che vuole. Vogliono che altri prendano decisioni al posto mio". Il primo tifoso viola si chiede come mai, se il monumento Franchi è di proprietà dello Stato, non sono stati usati i soldi dello Stato e si è atteso che arrivasse lui per fare tutto.

Chiesa e Iachini

"Chiesa? Tutti dicono che devo spendere i soldi della sua cessione, ma ancora quei soldi non ci sono. Quando ci sono solo un compratore e un venditore, la situazione non è ottimale". La Fiorentina è stata condizionata dalla ferma volontà del giocatore di trasferirsi solo in Italia e solo alla Juventus, estromettendo di fatto le squadre inglesi dall'affare. Il comportamento del ragazzo, continua Commisso, non è stato corretto. Ha fatto crollare i ponti, e non è una cosa da leader.

Infine, su Iachini, il presidente ribadisce il massimo supporto, anche se, come tutti, è sotto esame. "Qui i risultati contano".

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