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La Nazione
Cosimo Zetti, sulle pagine della Nazione, ha detto la sua sullo scontro verbale a distanza tra Commisso e Gasperini. Ecco le sue parole:
Va bene, il presidente Rocco Commisso non avrebbe dovuto pronunciare quel «vaffa». La parolina, rivolta a Gasperini, è saltata fuori in un contesto e in momento particolare, a mo’ di battuta, col sorriso sulle labbra e proprio con la voglia di sdrammatizzare. In quanto presidente, però, Commisso ha il dovere di evitare situazioni scivolose, anche perchè le parole possono essere strumentalizzate e trasformarsi in un boomerang. Qualcuno dirà che nel calcio è quasi normale. Va bene, ammettiamo che possa far parte del gioco, ma quello che non accettiamo, è quanto accaduto giovedì sera, nel contesto delle competizioni europee. Dopo la gara di Coppa, a quattro giorni di distanza dalla partita di Firenze, Gasperini è tornato ancora sulla vicenda: «Commisso? E’ un maleducato, quando apre la bocca è come scoperchiare un tombino. Se tutto questo nasce dal famoso rigore su Chiesa... andate a rivederlo». La faccenda è nota, ma non capiamo perchè tornare sull’argomento a freddo, proseguire sulla strada delle offese ed esasperare gli animi. Non è facile sopportare insulti per 90 minuti e non giustifichiamo affatto chi, di quegli insulti, si riempie la bocca. Gasperini, però, ha il dovere di non cadere nel tranello della provocazione perchè in questo modo non si fa altro che alimentare odio e rancore. Il tombino? Meglio evitare battute e usarlo come pietra tombale...
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