Dopo la conferenza stampa di Nardella che ha aperto al restyling da parte del Comune, da Rocco Commisso non è arrivato nessun commento. Il n° 1 viola, scrive il Corriere Fiorentino, si è preso una pausa di riflessione prima di incontrare il sindaco e capire come potrà andare avanti la partita a scacchi sullo stadio. Le parole arrivate da Palazzo Vecchio sono apparse un po' troppo ottimiste - in particolare sui tempi - hanno lasciato più di un dubbio. Il patron comunque andrà a vedere le carte e poi deciderà se rassegnarsi a un Franchi di cui non avrebbe il controllo totale e consenta alla Fiorentina di competere ai vertici. Commisso ci pensa, chiuso nella sua stanza d'albergo, messo alle strette dal primo cittadino di Firenze.
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Commisso, da Nardella quasi un ultimatum sul Franchi. Il patron ci pensa… dall’albergo
Tanti interrogativi, una sola certezza: se il Franchi sarà ristrutturato dal Comune, cadono molti punti di contatto con le ambizioni di Commisso
L'ipotesi Campi
L'alternativa secondo il quotidiano, è rilanciare la candidatura di Campi Bisenzio. Commisso chiederà a Nardella tre cose: i tempi di realizzazione del Franchi (2026?), il progetto sull'area di Campo di Marte e i ricavi. Ma non solo. Con il Franchi ristrutturato da Palazzo Vecchio e non dalla Fiorentina, cade definitivamente il modello di concessione per 99 anni: lo stadio è e resterà di proprietà del Comune che poi stipulerà la convenzione con il club ad un prezzo rialzato per l'utilizzo della struttura. Un cambio di prospettiva decisivo visto che lo stadio di proprietà rappresenta in Europa l’unico strumento di crescita in termini di ricavi e di risultati sportivi. Cade anche un'altra fonte di ricavo, ossia la cessione temporanea dei Naming rights, ossia la possibilità di dare allo stadio il nome di uno sponsor scelto dalla Fiorentina.
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