Andrea Colpani, giocatore della Fiorentina, si è raccontato alla Nazione. Dal suo passaggio alla Fiorentina, al rapporto con Palladino e alla persona di Rocco Commisso. "Aver scelto la maglia viola è la cosa più bella che avrei potuto fare". Esordisce così "El Flaco", parlando della Fiorentina ed elogiando il Viola Park con tutte le sue strutture. Con Galliani è stato semplice, sostiene Colpani, visto che c'era un accordo non scritto sulla sua futura cessione.


La Nazione
Colpani: “Palladino decisivo. Non sono ancora al 100%. E non chiamatemi bomber”
Lui, pupillo di Palladino, non dimentica l'interesse continuo dell'attuale allenatore della Fiorentina per il giocatore viola: "Ricordo bene le telefonate dell’allenatore dopo che aveva firmato per la Fiorentina. Ero in ritiro con il Monza, mi chiamava e mi diceva: Andrea, ti aspetto qui, a Firenze, per continuare insieme quello che di buono abbiamo fatto a Monza". Parole vere e di sostegno per un allenatore che è sempre stato vicino a Colpani, che voleva fare il grande passo e alla fine, secondo l'ex Monza, ci è riuscito.
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Non mancano però i sassolini nelle scarpe. Quelli fastidiosi e che è bene subito chiarire. Sì, perché Colpani è arrivato da poco, l'impatto non è stato quello che i tifosi si aspettavano e la "leggenda" dei 60 minuti sta cominciando a stancare: "Primo, contro la Lazio, se siete stati attenti ho giocato mi sembra 85 minuti o giù di lì. Secondo. Sono arrivato a Firenze con una preparazione ridotta rispetto ai compagni, ma sto arrivando al 100 per cento e quindi...". E non lo chiamate bomber. La mezzala è il suo ruolo prediletto, lo avvicina alla porta ma il gol ancora non è nelle sue corde per sua stessa ammissione: "Bomber no, ma fare gol mi piace. Nella stagione in cui non ero titolare ho segnato quattro reti. L’anno scorso che ho giocato praticamente sempre ho fatto 8 gol e 4 assist".
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