La Gazzetta dello Sport offre una panoramica in chiave viola su cosa è andato e cosa no nella vittoria di ieri sugli Hearts: la nota lieta è senza dubbio Nico Gonzalez. L’argentino fin qui aveva giocato una solo partita intera, col Twente dove, guarda un po’, la banda Italiano aveva vinto e Nico era andato in buca. Stavolta ne ha firmati due, la sua sola presenza ha messo in atto una serie di meccanismi dimenticati. E comunque ora è il capocannoniere della squadra con 4 reti, giocando solo il minutaggio di tre partite intere in tutta la stagione. E poi ancora: uno, il ritorno al gol di Jovic dopo il primo segnato a Edimburgo. Due: Milenkovic ora sta bene e può riprendere a dirigere la difesa. Tre, Kouamé si conferma indispensabile come punto di riferimento, per gli strappi che porta alla partita e per contributo ai gol. Quattro: Biraghi ritrova il gol su punizione, stupenda, all’incrocio. Cinque: anche Barak, in gol pure lui, comincia a dare segnali di inserimento.
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La Gazzetta dello Sport
Cinque buoni segnali (più uno) e un difetto da correggere: Italiano prende nota
Più e meno della sfida contro gli Hearts
Difetti
Il punto debole della Viola, sottolinea il quotidiano, resta un certo disequilibrio quando viene presa d’infilata causa baricentro alto e insicurezze della difesa. Terzic si è fatto bruciare da Halliday che poi ha pescato Humphrys libero da guardiani (Igor dov’eri?). E a sfida appena cominciata, lo stesso Humphrys ha preso un palo a difesa ancora negli spogliatoi. Ok, all’inizio una disattenzione ci può stare, come nel finale a gara già vinta. Ma in sfide più impegnative certi errori possono essere fatali.
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