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La Nazione
Stefano Cecchi, sulle pagine della Nazione, commenta la crescita di Duncan. Ecco le sue parole sul centrocampista della Fiorentina:
Italiano sta ancora chiedendosi dove sia stato in vacanza. Un modo metaforico per far sapere al mondo quanto anche lui sia stupito del cambiamento in positivo del giocatore, da ipotizzare qualcosa di magico accaduto durante l’estate. Sì, Alfred Duncan è oggi insieme a Martinez Quarta la sorpresa più inaspettata di questo inizio di campionato viola. Un giocatore non preventivato, diventato un insostituibile grazie alle prestazioni in campo. Per questo, quando uno pensa di non potercela fare e di mollare, dovrebbe pensare alla sua storia di discese ardite e di risalite e trarne ispirazione. Duncan, altro che Battisti/Mogol. Nato in Ghana, il Nostro la Toscana l’ha conosciuta prestissimo perché dato in affidamento a una famiglia di Pistoia. Al calcio aveva iniziato a giocare prestissimo nelle strade di Dacca (sic. Probabilmente lapsus con Accra, la capitale del Ghana, ndr), dove la vita è dura già a 7 anni: «Giocavamo in strada e la gente scommetteva sulle nostre partitelle – ha raccontato –. Per questo, già a quell’età c’era chi faceva di tutto pur di vincere». La difficoltà che obbliga a crescere in fretta. Così quando arriva in Italia ci si accorge che con la palla fra i piedi Duncan sa farsi rispettare. La più veloce a scommettere su di lui è l’Inter, che lo tessera nelle giovanili portandolo a vincere tutto. Quando la Fiorentina nel gennaio del 2020 lo acquista dal Sassuolo su richiesta di Beppe Iachini, ha già alle spalle una storia di alti e bassi fra Livorno, Genova parte doriana e i neroverdi emiliani. Anche a Firenze la sua vicenda è in chiaroscuro. Inizia come titolare con Iachini, poi si smarrisce al punto che nel gennaio successivo è dato in prestito al Cagliari. Al ritorno a Firenze nell’estate del 2021 trova sulla panchina Vincenzo Italiano che lo considera un’alternativa affidabile ma niente più. Sembra insomma solo una storia di retrovia, quella in viola per lui. Fino a che tutto improvvisamente cambia

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