- Squadra
- Nazionali
- Calciomercato
- Statistiche
- Coppa Italia
- Social
- Comparazione Quote
- Redazione
Sulle pagine de La Nazione, Stefano Cecchi dice la sua sulla Fiorentina concentrandosi su Gudmundsson e su un paragone illustre. Per certi versi, si legge, ricorda Kurt Hamrin, anche se poi è altro e non è un 7 da area di rigore, ma piuttosto un 10 atipico che svaria in campo, un falso diez. È un 10 circumnavigante, che non dà punti di riferimento e che "va dove lo porta il cuore".
Gudmundsson, il calciatore venuto dal ghiaccio che ha riacceso i sogni dei tifosi viola. Il falso dieci che potrebbe cambiare la fortuna di una squadra che, fino alle 13 e 30 di domenica scorsa, e dunque prima del suo ingresso in campo, sembrava senza logica e senza identità. Certo, uno a questo punto potrebbe dire non a torto: ma dopo solo 45 minuti e due gol su rigore non vi sembra un po’ presto per scrivere ciò? Vero. Ma il calcio non è razionalità e nemmeno logica. Il calcio oggi è uno dei pochi luoghi dove hanno ancora cittadinanza l’utopia e la speranza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA