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Stefano Cecchi, sulla Nazione, ha commentato il momento della Fiorentina. Ecco le sue parole su questi mesi, aperti al calciomercato:
La Nazione
Stefano Cecchi, sulla Nazione, ha commentato il momento della Fiorentina. Ecco le sue parole su questi mesi, aperti al calciomercato:
A volte arrivano. Campioni veri come Passarella o Mario Gomez o Ribery, capaci di incendiare i sogni estivi di una città e allora e l'apoteosi. Però, chi è malato di violitudine sa bene come in questa stagione, che chiameremo della Grande Attesa, sia facile possa accadere anche il contrario: campioni immaginari che frequentano i taccuini dei nostri sogni nelle notti afose di mezza estate, lasciandoci poi all'arrivo del settembre soli con la nostra delusione. Nell'estate del '94 Liliam Thu-ram sembrava già di viola vesti-to. Due anni dopo Luciano Luna volo a Praga per acquistare un centrocampista biondo dello Sparta che rispondeva al nome di Pavel Nedved. «Va bene anche il suo compagno di squadra Bejbl», suggerì l'allenatore Ranieri. Com'è andata è noto. Nedved fini alla Lazio, Bejbl all'Atletico Madrid e da noi arrivarono Falcone e Pusceddu. Nel 2005 il colosso Vidio pareva già della Fiorentina tanto che Corvino annuncio: «Vado a Mosca per chiudere con lo Spar-tak». Lui in verità fini al Manchester United e da noi arrivo Felipe. E ancora: al casello di Firenze Sud nel tempo sono stati avvistati Voeller e Schachner, Giordano e Vialli, Roberto Carlos e Baroni, Munoz e Berbatov, per finire a Berardi. Storie cariche di aspettative nel tempo che va da giugno a settembre e che per il pallone è il tempo della Grande Attesa. Non a caso in spagnolo «aspettare: si dice «esperar», perché aspettare è anche sperare. Credo non ci sia persona più adatta del tifoso di calcio per certificarlo
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