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La Nazione
Stefano Cecchi, sulle pagine della Nazione, si è soffermato sulla possibile presenza di Dodò dal primo minuto contro il Milan di Pioli. Ecco le sue parole:
Sette mesi dopo freme, eccome se freme. E’ rimasto per tutto questo lungo tempo ad allenarsi ai margini della squadra, sul viso il dolore per l’assenza e la voglia di riprendersi fra le mani il destino. E adesso, adesso che il suo ritorno sembra essere a un passo, visto che qualcuno ipotizza addirittura per sabato prossimo con il Milan la sua presenza in campo da titolare, cosa può fare se non fremere? Quanto è mancata a lui la Fiorentina e quanto alla Fiorentina è mancato in questi sette mesi Domilson Cordeiro dos Santos, terzino di corsa e di felicità che tutti per comodità chiamiamo Dodo. Lui, in questo spazio infinito di assenza, ha fatto ciò che fa chi ha forte dentro il senso del gruppo. E dunque ha applaudito e incoraggiato chi lo ha sostituito. Prima l’irruente Kajode, come lui un uragano giovane mimetizzato da calciatore. Poi il più esperto Faraoni, sinistro geometrico e attenzione difensiva collaudata dalla maturità. Ma gli si leggeva negli occhi che la sua aspirazione era altra.
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