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Carlos la “roccia”, mediano da battaglia e già idolo del Franchi

Sono bastate tre partite a Sanchez per convincere Sousa e i tifosi

Redazione VN

Momo Sissoko. Arrivato a metà della prima stagione di Montella per regalare muscoli e centimetri ad un centrocampo di soli palleggiatori. E poi Ambrosini, Anderson, Mario Suarez, senza dimenticare Migliaccio. Mediani da battaglia buoni, in teoria, per regalare all’allenatore qualche alternativa in più. I risultati però, non sono mai stati all’altezza. Colpa loro, ma non solo. Del resto - scrive la Repubblica Firenze - negli ultimi anni la filosofia di calcio della Fiorentina ha sempre guardato altrove. Parecchia qualità e poca quantità. La prima, piccola svolta è arrivata l’anno scorso, col tandem Badelj-Vecino. Due giocatori bravi a costruire e a palleggiare, ma diversi rispetto a Pizarro, Aquilani e Borja Valero. Poi, all’improvviso, è apparso Carlos Sanchez. Arrivato in un giorno di mezza estate tra lo scetticismo generale. Come se la retrocessione dell’Aston Villa, squadra con la quale ha giocato lo scorso anno, fosse di per se una sentenza sulle sue qualità. Eppure, non si diventa capitano della Colombia per caso. E infatti l’impatto della «roca» (la roccia) sul campionato italiano è stato importante. Discreto all’esordio, entrando dalla panchina, con la Juventus, immediatamente decisivo alla prima da titolare col Chievo. Talmente convincente, Sanchez, da spingere Sousa a non farne più a meno. Complice anche l’infortunio di Vecino. Con quella faccia un po’ così, quel sorriso un po’ così, quei capelli che lo fanno un po’ Arnold e un po’ Lenny Kravitz, Carlos è diventato in fretta idolo del Franchi. Acclamato dal popolo viola come non accadeva da tempo. Basta ripensare, ad esempio, a quanto successo nel match con la Roma. E in particolare dopo un contrasto con De Rossi. Un contatto spalla contro spalla dal quale il centrocampista giallorosso è uscito ridicolizzato. E poi quei tackle, quegli interventi in scivolata, quella voglia di buttarsi su ogni pallone come se fosse l’ultimo. Ha preso anche una brutta botta in testa. Uno scontro, nel finale di partita, che ieri lo ha costretto a saltare l’allenamento di scarico. Per fortuna gli esami non hanno evidenziato alcun tipo di problema. Sanchez sta bene, e domani sarà regolarmente a disposizione dell’allenatore.