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Corriere Fiorentino
Ci sono voluti 34 anni, 53 giorni e 16 presenze ma un gol così (il primo, in azzurro) val bene l’attesa. Benvenuti nel magico mondo di Giacomo Bonaventura che tre anni fa, sembrava avviato alla fase calante della carriera. Abbandonato dal Milan, e dimenticato dalla Nazionale. Chi lo conosce però sa che tutto quello che sta vivendo adesso non è né sorprendente né, tanto meno, casuale. L’ha spiegato lui stesso, qualche giorno fa. «Mangio bene, mi alleno bene, cerco di riposare al meglio. Insomma, faccio tutto quello che serve sia dentro che fuori dal campo». Nessun segreto insomma. Soltanto una straordinaria professionalità. Il resto, sta nei piedi. E in un cervello che pensa calcio come pochi altri. Talento, personalità, letture. Si spiega così la magia con la quale sabato a Bari ha stappato una partita che per la Nazionale si stava facendo molto più complicata del previsto. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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