Palladino dice che nello spogliatoio si è creata una sorta di magia. Lei con una parola come la descriverebbe?
—Gruppo. Tu puoi avere i campioni, puoi avere tanti giocatori forti, ma se alla base non ci sono un atteggiamento giusto e la mentalità giusta poi è tutto inutile. E qui, vi garantisco, c’è un gruppo eccezionale sotto il profilo umano prima ancora che tecnico, composto da calciatori umili, uniti, che mettono l’interesse della squadra sopra a tutto e tutti. Che ogni giorno si allena al Viola Park per aggiungere e mai per togliere.
Chi l’ha sorpreso di più tra i nuovi compagni?
—Nessuno. O, meglio, tutti e in senso positivo. Estremamente positivo. Non ce n’è uno che non abbia “fame”, che non arrivi al Viola Park con l’intento di allenarsi duramente con la squadra e per la squadra. Tutti i giorni fin dal primo di ritiro.
De Gea quanti punti vale?
—David è un fenomeno (l’espressione ammirata di Beltran a nominare il portiere spagnolo trasmette più di mille parole, ndc). Uno così vale tantissimi punti in campo ed è fondamentale nello spogliatoio, con la sua esperienza accumulata in moltissime stagioni di calcio al massimo livello, con i suoi consigli. Non mi perdo una parola di ciò che dice, perché da quelli come lui c’è tanto da imparare
Sugli obiettivi fissati nello spogliatoio...
—Credetemi: non solo non li abbiamo nemmeno fissati, ma nemmeno ne parliamo. Vogliamo continuare ad allenarci con impegno. Non abbiamo ancora fatto niente. Ecco: l’obiettivo, a volerne indicare uno, è continuare così pensando sempre a una partita alla volta
La differenza sostanziale fra Italiano e Palladino?
—Proprio il sistema di gioco, in primis: completamente differente. Poi il posizionamento in campo: con Italiano andavamo subito in pressione in avanti, adesso ci mettiamo in posizione d'attesa e copriamo più campo pronti a ripartire
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