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La Repubblica
La Repubblica analizza oggi la stagione di Belotti: la punta vuole tornare al gol in Juventus-Fiorentina, anche in vista del suo futuro. Se l’incrocio di qualche settimana fa contro il Torino era stata la sfida del cuore, dei sentimenti, contro una parte importante del proprio passato, quella contro la Juventus avrà il sapore del derby e rappresenterà un’occasione unica per dare un senso al personale finale di stagione. Il Gallo Belotti ritrova la Juventus da avversaria, dopo essere stato a lungo il simbolo, da capitano del Toro, dell’avversario sportivo cittadino. Una partita che arriva anche in un momento particolare dell’annata: con la Fiorentina Belotti ha ritrovato quella continuità di impiego che a Roma era mancata, grazie a Italiano si è risentito importante e titolare inamovibile, ma, al di là di un rendimento quasi sempre sufficiente per lotta, movimenti da centravanti e spazi aperti per i compagni, il gol resta un ricordo lontano quasi due mesi. L’unico centro in viola risale all’11 febbraio scorso contro il Frosinone, sette partite di campionato fa e nel giorno della prima partita da titolare con la nuova maglia: nel mezzo tanta sfortuna, qualche palo, qualche miracolo del portiere avversario ma anche errori significativi, come quelli di sabato scorso contro il Milan, soprattutto nel primo tempo. Con la Juventus ecco quindi l’occasione giusta per sterzare, per cancellare discorsi cupi riguardo il futuro e per conquistarsi Firenze non solo per l’impegno e l’attaccamento ma anche e soprattutto per un gol in una partita mai banale. Stasera una rete avrebbe un sapore diverso anche in chiave futura: se fino a qualche settimana fa le chance per rimanere in viola anche la prossima stagione per Belotti erano quasi certe, pur essendo il gallo tecnicamente soltanto in prestito secco alla Fiorentina, adesso, senza degli squilli o dei gol nel finale di stagione la permanenza è meno certa e scontata. Dipenderà anche dal nuovo allenatore, dal sistema di gioco e da tanti altri fattori, ma per riconquistarsi la fiducia oltre la stima e l’essere centravanti servirà anche tornare a cantare come fatto soltanto una volta sotto la Fiesole.
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