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B. Ferrara scrive: “La metamorfosi viola, un anno dopo. Ora serve la scossa”

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"Possibile non immaginare che l’idea di aggiungere riserve di buon livello sarebbe potuta non bastare per ridare colore a un gruppo che aveva perso per strada la sua identità?"

Redazione VN

(...) Un anno prima, su sette partite, la Fiorentina ne aveva vinte sei. Ora due pareggi, due vittorie, due sconfitte e una da rigiocare per via della pioggia. Altri numeri e, soprattutto, sensazioni praticamente ribaltate, a cominciare dai giudizi su Sousa, eroe mitizzato nel suo carisma cosmico ed emozionale nel 2015, allenatore normale e scarsamente motivato nel 2016, per essere precisi da gennaio in poi. E la società? Beh, è cambiato il direttore sportivo: via Pradè, colpevole di aver acquistato Gomez e Rossi (e quindi speso tanto in cambio di poco), dentro il vecchio Corvino, pupillo di Cognigni e conoscitore dell’ambiente e di una città dove gode di uno straordinario gradimento mediatico. Ma i soldi non ci sono comunque: Alonso (preso a zero dalla coppia Pradè-Macìa) porta in cassa 27 milioni. Ma Cognigni a Salonicco convoca i giornalisti per precisare che non c’è alcun tesoreretto in cassa. Il clima è quello che è. La vecchia guardia non ha lo steso smalto, il gioco di Montella fotocopiato da Sousa oramai lo conoscono anche i gatti del Campo di Marte. Diego non passa nemmeno alla festa dei 90 anni, organizzata con gli altoparlanti della festa dell’Unità di Lastra a Signa. Adv prova a tenere botta e di rimettere insieme un po’ di storia e di entusiasmo. Ma la Fiorentina ha numeri tristi e il cuore malinconico. Eppure la formazione è la stessa, cioè la copia sbiadita, con un Roncaglia in meno e un Tomovic inamovibile. E allora? Possibile che nessuno si era fatto delle domande quando da gennaio in poi la Fiorentina aveva iniziato a normalizzarsi? Possibile non immaginare che l’idea di aggiungere riserve di buon livello sarebbe potuta non bastare per ridare colore a un gruppo che aveva perso per strada la sua identità? Mah. Nulla è perduto, però serve la scossa. Questo lo avranno capito. Forse.

 

L'articolo integrale di Benedetto Ferrara all'interno di Repubblica oggi in edicola

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