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La Nazione
I numeri a volte sono impietosi, ma buttare la croce addosso solo a due protagonisti sarebbe ingeneroso e soprattutto non darebbe un quadro completo di quando accade in generale in casa viola; ed è accaduto in particolare a San Siro. La carenza realizzativa dei due bomber designati è, comunque, sotto gli occhi di tutti. Oltre a essere un aspetto complesso e del gioco viola da migliorare, deve essere risolto in fretta; problematica non più rimandabile che chiama in causa anche l’allenatore. Per la prima volta Italiano è apparso attonito, quasi disorientato. Aspetto quanto mai sorprendente per un combattente come lui. Ma, a fine partita, la presa di posizione su Beltran e Nzola è stata chiara e lascia poco spazio all’interpretazione: «Se diventa un problema di testa o ambientale al quale non sanno reagire, vuol dire che non devo farli più giocare? Sarebbe un problema. Io sono convinto che a livello individuale qualche domanda ce la dobbiamo fare perché uscire dopo una gara così senza fare gol, fosse capitato a me, quando giocavo, sarei stato altro che arrabbiato». Difficile dare torto all’allenatore viola, però il passaggio nel post gara è indicativo su quanto sta accadendo all’interno dello spogliatoio viola: c’è la piena disponibilità – ci mancherebbe altro non fosse così – ad aiutare i due giocatori, ma sono Nzola e Beltran che devono uscire da questo loop mentale nel quale sono caduti. Già, mentale, e proprio Italiano in modo indiretto batte su questo tema. Lo riporta La Nazione.
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