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Corriere dello Sport
Il Corriere dello Sport si sofferma su Lucas Beltran. Mettiamoci sicuramente altre difese e altro modo di giocare, ma Beltran in Argentina segnava, e non meno di rado faceva assist, suggerendo il passaggio sulla corsa negli ultimi venticinque-venti metri e a quel punto decideva se andare alla conclusione o se tentare l’ultimo passaggio al compagno meglio piazzato. Dribbling, spunto e senso del gol, partendo spesso da dietro e sottraendosi alla marcatura dei difensori, gli venivano spontanei con esiti non sempre vincenti, ma almeno ci provava, perché il dato che balza all’occhio nelle sedici presenze viola tra campionato e Conference, di cui nove da titolare con 695 minuti totali, è soprattutto la fatica anche solo a calciare verso la porta avversaria: ha tentato finora undici tiri in stagione, di cui appena quattro in porta. Per cui i due gol sono quasi da media record una volta centrati i pali. Le difficoltà contro il Milan l’altra sera, ma ancora di più contro la Juventus in precedenza, per fare due esempi significativi, sono a lì a dimostrare come Beltran centravanti sia penalizzante in questo momento per la Fiorentina, poi, è chiaro, sta a lui andare a cercare lo spazio dove c’è e dove sa di poter sfruttarlo: una partita di calcio non è una partita di scacchi con movimenti obbligati. Italiano dà posizione e compiti, ma la differenza la fa il calciatore in campo.
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