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Primo indizio: «Mi rivedo in lui. Arthur è un pensatore, di quelli che in campo ragionano velocemente. Ha un talento naturale e, come la maggior parte dei ragazzi che hanno ricevuto questo dono, ha ancora margini di miglioramento enormi». Era il 30 ottobre del 2018 e a dire queste parole fu Xavi Hernandez. Forse il miglior regista (insieme a Pirlo) degli ultimi vent’anni. Secondo indizio: «Sono giocatori simili. Anche a lui piace giocare corto e non la perde. Arthur ha lo stesso stile che abbiamo al Barcellona. Qui piacciono i giocatori bravi con il pallone tra i piedi perché siamo da sempre abituati a fare possesso». Parole e musica di Leo Messi che, in un’intervista a Marca , rispose così a chi gli proponeva un paragone tra il brasiliano e l’attuale allenatore del Barca. Non basta? Ecco il terzo. Buono, secondo la regola, per fare una prova: «Arthur è un giocatore fantastico — disse De Jong poco prima di trasferirsi dall’Ajax ai blaugrana — non vedo l’ora di giocarci assieme. Tecnicamente è pazzesco e credo sia difficile strappargli il pallone dai piedi». E visto che giocare a calcio è un po’ come andare in bicicletta (non si dimentica come si fa) alla Fiorentina si augurano che, in viola, questo ragazzo stracolmo di talento torni quello che fece innamorare palati fini come quelli di Barcellona e che a tratti, anche alla Juve, ha fatto vedere essere un centrocampista di livello internazionale. Lo riporta il Corriere Fiorentino.