Rimasto in campo per tutta la gara, perno del 4- 2- 3- 1 insieme a Mandragora col quale ha dialogato nei due davanti alla difesa con quest’ultimo che non ha sbagliato praticamente niente ( addirittura 94% nella precisione dei passaggi) e che è riuscito anche a sigillare la propria prestazione con una rete di testa su assist delizioso di Bonaventura. Arthur e Mandragora a comporre la linea della base, Bonaventura come vertice alto per chiudere un triangolo d’autore attorno al quale ruota il gioco viola. Sono stati loro tre, a Genova, a dettare ritmi e tempi della manovra. Hanno corso, si sono mossi con intelligenza alternandosi. Possesso palla prolungato ma non sterile, per svariare in ampiezza tutto il campo e ricercare così la profondità".
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