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Aquilani: “Idee chiare, mi ispiro a J. Jesus. Che scoperta Iachini, ho imparato tanto”

Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images

Le parole del tecnico della Primavera

Redazione VN

Le stesse sensazioni di quando era lui a scendere in campo. Così Alberto Aquilani descrive gli attimi precedenti la finale di Coppa Italia Primavera vinta dai suoi ragazzi qualche giorno fa, in apertura della sua intervista alla Gazzetta dello Sport. "Sono contento di aver regalato il primo trofeo ufficiale alla famiglia Commisso", prosegue l'ex centrocampista, che sottolinea la chiamata del patron ai ragazzi prima del calcio d'inizio. L'obiettivo di Aquilani? Portare il maggior numero possibile di ragazzi in prima squadra.

"Fare l'allenatore era nella mia testa già negli ultimi anni di carriera" afferma, sostenendo che la scelta delle ultime destinazioni sia stata basata anche su questa eventualità. Non mancano i complimenti a Iachini, definito una sorpresa dentro e fuori dal campo. Un passaggio sul fascino di Jorge Jesus, incontrato in Portogallo e portato a modello da emulare, uno sulla voglia di confrontarsi con Guardiola e un ringraziamento a Spalletti, artefice dei cinque anni migliori della carriera di Aquilani. E poi solo belle parole per Delneri, avuto alla Juve, e Allegri, al Milan, prima di soffermarsi su Montella: "Con lui abbiamo fatto tre anni incredibili giocando un ottimo calcio. Eravamo calciatori molto forti e con grandi qualità. Mi sono trovato molto bene con lui che credeva in me e in un sistema di gioco che risaltava le mie qualità".

E i suoi ex compagni e avversari? Totti e De Rossi, dice, hanno tutto per far bene come procuratore e allenatore, così come Thiago Motta, mentre la Juve non rischia con Pirlo. Il giocatore ideale, conclude Aquilani, dipende dal tipo di squadra a disposizione. "Ma ho già le idee chiare su cosa chiedere ai miei ragazzi".

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