Su Batistuta dice: "Grande professionista. Per i primi mesi ebbe difficoltà d’inserimento. Già tutti lo paragonavano a Dertycia, argentino che andò male a Firenze. Era un po’ orso. Irascibile. Ho passato molto tempo con lui e con Rui Costa, che portai io a Firenze con Cinquini. Il portoghese era molto diverso, sempre disponibile. Bati te lo faceva l’autografo, ma si capiva che non gli piaceva".
Da un argentino all'altro. Su Beltran: "Non ce l’hanno regalato. Me ne parlano bene. Ma lasciamo stare i paragoni. Bati faceva gol in tutti i modi e da tutte le zone del campo".
Infine su Socrates ed Effenberg: "Socrates fu preso al posto mio quando mi ruppi la tibia con la Sampdoria. Brasiliano, capitano della Seleçao, sembrava avere i requisiti giusti. 'Ma in Italia avete i campi di calcio in salita?' mi chiese. Qua sono fissati a farmi correre le salite...'. Un personaggio eccezionale, con lui potevi parlare di tutto. Stefan Effenberg era una belva. Centrocampista eccezionale, corsa, forza, tecnica, tiro. A volte gli partiva la brocca, anche perché ne prendeva molta di brocca. Birra a fiumi tra lui e Socrates. Andammo al compleanno di Socrates e c’erano fustini di birra ovunque».
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