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La Nazione si sofferma su un episodio particolare della storia di Retegui, obiettivo del mercato viola. Al River Plate (che ora si mangia le mani) muove i primi passi da piccolino. Poco spazio da centrocampista, nel 2014 decide di svincolarsi e lasciare il calcio. Due anni più tardi l’episodio che gli cambia la vita. Al padre scappa il cane in spiaggia. Lo recupera Diego Mazzilli, storico osservatore del Boca. Sapeva bene chi aveva di fronte, si era appuntato il nome di Mateo qualche anno prima seguendo un torneo. Rinasce tutto da lì. Il provino va bene, settore giovanile e cambio di ruolo. Esordio in prima squadra al posto di Tevez. Il resto è noto, con una pagina europea ancora tutta da scrivere.