Focus su Sofyan Amrabat all'interno delle pagine sportive de La Nazione. "Lo pensavamo dispero nelle nebbie di Verona", scrive il quotidiano, "partite e partite dentro una fuffa di anonimato irrilevante fatto di corsette, palle consegnate in orizzontale e appoggi sbagliati. E le fughe trascinanti? E le palle rubate agli avversari, le progressioni irresistibili?". Contro il Sassuolo abbiamo assistito alla sua trasformazione, come se un incanto avesse dissolto paure e incertezze e ci avesse riconsegnato quel mediano un po’ treno un po’ aereo già visto in riva all’Adige. Al centrocampo asmatico della Fiorentina mancava il moto perpetuo di Amrabat, quello stile fisico di affrontare la gara con l’idea di uscirne comunque da vincitore.
Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale
stampa
A testa alta, Amrabat. Il mediano col vizio del moto perpetuo è tornato
Contro il Sassuolo abbiamo assistito alla trasformazione di Amrabat, come se un incanto avesse dissolto paure e incertezze
Non è un caso che l’altra sera sia stato colui che ha corso di più per il campo (11,972 chilometri contro gli 11,007 di Toljan), contribuendo così a restituirci, soprattutto nel secondo tempo, l’immagine di una Fiorentina più centrata, più solida o quantomeno con più carattere. In questo tempo di fatica e di trincea, ritrovarsi con un Amrabat versione veronese, conforta, da ben sperare, aiuta comunque a scacciare i fantasmi della zona retrocessione, che, prima del Sassuolo, volteggiavano con ancor più forza sui torrioni del fortino viola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA