Le basi della nuova Fiorentina di Raffaele Palladino. Da qui nasce il gioco della sua squadra
Se prima bastavano le gru incastonate fino a due anni fa nello skyline di Bagno a Ripoli a certificare come il Viola Park fosse poco più che un gigantesco cantiere aperto, adesso a togliere ogni dubbio circa il fatto che quella che si sta allenando nel medesimo centro sportivo sia ancora una formazione in totale costruzione ci ha pensato la Fiorentina stessa, che dopo le cinque reti rifilate alla Primavera nel primo test dell’estate ha sfruttato le 24 ore di riposo concesse da Palladino ai suoi giocatori per analizzare quanto prodotto in una sgambata che, come sempre, ha lasciato in dote spunti positivi e negativi.
Certo, l’undici proposto nel primo tempo dal tecnico campano è ben lungi dall’essere quello che poi il 17 agosto sarà di scena al Tardini per la prima giornata di campionato eppure qualche traccia di quello che, almeno per la prossima stagione, sarà il credo in partenza di Biraghi e soci si è intravisto già domenica: 3-4-2-1 come modulo di partenza, impostazione dal basso, ampiezza sulle fasce con le sovrapposizioni dei «braccetti» sugli esterni di centrocampo e tanto pressing.