C'è anche spazio per ricordare il corteggiamento della Roma, ed il rapporto di amicizia con Paulo Dybala:
Abbiamo ospitato Dybala a casa mia perché giocava nelle giovanili insieme a mio fratello. Lui arriva da un paese vicino alla mia città, quindi invece di fargli fare avanti e indietro sempre, è rimasto da noi per qualche giorno. Quando ero nelle giovanili, lui era in prima squadra, in quella della mia città: lo vedevo come un grande, come un idolo». Nei giorni più caldi del trasferimento in Italia, «prima di venire alla Fiorentina, Paulo mi ha chiamato: ‘Mourinho mi ha detto che ti vuole alla Roma’. Mi aveva già chiamato il direttore sportivo giallorosso, ma io avevo parlato prima con la Fiorentina e i suoi dirigenti. Quando Dybala mi ha chiamato, erano i giorni decisivi. Mi ha chiesto cosa ne pensassi, ci siamo confrontati. L’ho richiamato per dirgli che avevo dato la mia parola alla Fiorentina, che si era mossa prima e che la sentivo più convinta: so che si stavano mettendo d’accordo con il River Plate. E soprattutto la Fiorentina era più decisa, la Roma la vedevo meno convinta: spiegai a Paulo che preferivo una società che mi volesse davvero perché era un passo importante della mia carriera.
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