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Beltran: “Ho dovuto spiegare a Dybala il mio no alla Roma. Palladino e il ruolo, è andata così”

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Lucas Beltran ritorna sulla trattativa che lo ha portato a Firenze, e su come Dybala abbia provato a convincerlo per il giallorosso
Redazione VN

Lucas Beltran è ormai alla sua seconda stagione in Italia. L'argentino è arrivato con tante aspettative dal River Plate, e sta cercando di prendersi la Fiorentina. Il numero 9 è stato intervistato da Cronache Di Spogliatoio. Questo un estratto della chiacchierata:

Sono una persona molto tranquilla, mi alleno sempre al massimo delle mie potenzialità perché durante il periodo in cui non giocavo molto, ho pensato: se mi alleno forte, quando arriverà il mio turno non subirò la mancanza di condizione o non avrò bisogno di adattamento". Beltran si è soffermato anche sul proprio ruolo, e su come Palladino lo veda al meglio: "Quando ho avuto la mia occasione e ho trovato subito spazio e continuità, il mister me lo ha detto: ‘Questo è perché ti alleni così’. Penso che abbia ragione. Il primo giorno in cui ho incontrato il mister, ero appena tornato dalle Olimpiadi. Ci siamo messi a parlare ed è stato subito chiaro: ‘Lucas, io ti vedo sia punta che trequartista’. Gli ho risposto che non c’erano problemi: ‘Quello che serve alla squadra, io ci sono.


C'è anche spazio per ricordare il corteggiamento della Roma, ed il rapporto di amicizia con Paulo Dybala:

Abbiamo ospitato Dybala a casa mia perché giocava nelle giovanili insieme a mio fratello. Lui arriva da un paese vicino alla mia città, quindi invece di fargli fare avanti e indietro sempre, è rimasto da noi per qualche giorno. Quando ero nelle giovanili, lui era in prima squadra, in quella della mia città: lo vedevo come un grande, come un idolo». Nei giorni più caldi del trasferimento in Italia, «prima di venire alla Fiorentina, Paulo mi ha chiamato: ‘Mourinho mi ha detto che ti vuole alla Roma’. Mi aveva già chiamato il direttore sportivo giallorosso, ma io avevo parlato prima con la Fiorentina e i suoi dirigenti. Quando Dybala mi ha chiamato, erano i giorni decisivi. Mi ha chiesto cosa ne pensassi, ci siamo confrontati. L’ho richiamato per dirgli che avevo dato la mia parola alla Fiorentina, che si era mossa prima e che la sentivo più convinta: so che si stavano mettendo d’accordo con il River Plate. E soprattutto la Fiorentina era più decisa, la Roma la vedevo meno convinta: spiegai a Paulo che preferivo una società che mi volesse davvero perché era un passo importante della mia carriera.

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