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FLORENCE, ITALY - JUNE 03: Roberto Baggio smiles during a press conference at Centro Tecnico Federale di Coverciano on June 03, 2024 in Florence, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
Roberto Baggio ha scritto la storia del calcio italiano e mondiale. Il Divin Codino ha lasciato il segno ovunque sia andato, inclusa Firenze, con cui ha un legame speciale. Il nativo di Caldogno si è raccontato al BMST di Giancluca Gazzoli, ecco alcune parti dell'intervista:
"Purtroppo tutto si è interrotto con quell'infortunio. Lì ho capito che tutte le certezze che teoricamente avevo si erano frantumate in un secondo. La prima cosa che ho chiesto al Professore è stato il tempo. Ho chiesto il tempo e lui in maniera molto tranquilla mi disse: "Almeno un anno". Lì fu tragico. Mi è stato tolto un pezzo di muscolo che poi non mi è ricresciuto. Tanti problemi che ho avuto dopo"
Firenze? "Quando mi sono fatto male l'unica cosa che pensavo era di tornare il prima possibile a giocare. Sarei stato disposto a mollare tutto, soldi e non soldi, non mi interessava. Avevo sempre quel sogno che mi accompagnava, sarei passato sopra a tutto. Mi interessava solo tornare e stare bene. Io sono stato molto grato a Firenze, alla città, ai tifosi, alla Fiorentina. Per questo motivo, la gente mi voleva bene e ho fatto praticamente due anni senza giocare"
Rifiutavo lo stipendio? "Andavo a ritirare la busta, ma non avevo il coraggio di metterla in banca. Perché mi sentivo in colpa. Perché non giocavo e mi vergognavo. Sono fatto così. Sei mesi così, poi prima di Natale mi chiama il segretario e mi chiede dove ho messo gli assegni. Io un cassetto in entrata dove avevo messo le sei buste. Dico: "Le ho qua". Lui risponde: "Cosa aspetti a metterle in banca?". Dicevo andrò, andrò... Poi ho dovuto farlo. Però se fosse stato per me... Era un atto dovuto. Dovuto perché io mi sentivo veramente amato da questa gente che non avevo ancora giocato. Mi è rimasto dentro. Per questo è stato così difficile andare via per me"
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