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STORIE VIOLA: La Juve vince 0-5, la Fiesole si svuota. Ma stavolta la Fiorentina ripartirà?

Fiorentina-Verona 1-4, lo spettro della disfatta con la Juve di sei anni fa. Similitudini e contraddizioni di due "punti di non ritorno"

Pier F. Montalbano

Quasi sei anni sono passati da uno dei punti più bassi sul campo – forse il più basso - della recente storia viola e sicuramente della gestione Della Valle. L'1-4 subito nemmeno quarantotto ore fa dal Verona rievoca i sinistri ricordi di quel 17 marzo del 2012, quando la serata di un Franchi carico di attese e di speranze si trasformò presto in un incubo e in un punto di non ritorno. Boruc, Cassani, Natali, Nastasic, Pasqual, Olivera (poi De Silvestri), Montolivo, Lazzari, Cerci, Amauri, Vargas: questi gli undici della vergogna contro la prima Juventus di Conte che banchettò a Campo di Marte grazie alle reti nell'ordine di Vucinic, Vidal, Marchisio, Pirlo e Padoin. Senza considerare che sull'1-0 per i bianconeri il buon Cerci si fece cacciare per un calcione a palla lontana a De Ceglie lasciando la Fiorentina in dieci per oltre settanta minuti. 0-5, punto e a capo.

Quella serata ebbe degli strascichi molto pesanti, a partire dalla cacciata di Pantaleo Corvino, individuato dalla proprietà come il responsabile delle scelte sbagliate in una stagione ai limiti del disastroso, ma rispetto ad oggi la situazione era ben diversa. In tribuna infatti, a prendersi gli insulti e a tentare di placare gli animi roventi c'era Andrea Della Valle, che insieme agli altri vertici societari (Cognigni, Mencucci e Guerini), tenne a rapporto la squadra per oltre due ore nello spogliatoio, presentandosi in sala stampa all'una di notte e confrontandosi con la stampa: “Chiedo scusa a nome di tutti alla città e ai nostri tifosi. La situazione è seria e stiamo già cercando di ricostruire, ma dobbiamo salvare la stagione. Sono preoccupato e incazzato, perché alla prima difficoltà il gruppo non è riuscito a compattarsi”. Un presidente che ci mette la faccia, una chimera pensando ad una situazione oggi lontana anni luce.

La Fiorentina rende noto, d’accordo con il direttore Pantaleo Corvino, che il suo contratto di Responsabile dell’area tecnica non verrà rinnovato alla scadenza. Questo permetterà alla Società di cominciare da subito a ragionare sul proprio futuro e sulla strategia da attuare con chiarezza e trasparenza. A Pantaleo Corvino, che ha operato per molti anni in Società con totale autonomia e fiducia, vanno i nostri ringraziamenti.

Anche quel giorno la Fiesole si svuotò, ma da quella serata nerissima si gettarono le basi per ripartire. La stagione proseguì faticosamente, le vittorie esterne con Milan e Roma consentirono ai viola di portare a casa una salvezza affannosa, ma il punto più basso fu toccato il 2 maggio, quando Delio Rossi e Ljajic diedero vita a bordo campo ad una delle scazzottate più incredibili del calcio italiano. L'allenatore fu licenziato dopo il fischio finale di quel Fiorentina-Novara e la squadra affidata per le ultime due giornate a Vincenzo Guerini, che portò la barca in porto, sana e salva. Potrà la Fiorentina ripartire come avvenne dopo quella disfatta? Dopo quella stagione arrivarono Pradè e Montella, Borja Valero e Gonzalo, poi Rossi e Gomez, un rilancio che sembrava impossibile. Ma anche stavolta sarà così?

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