Per La Repubblica, dopo la chiusura del mercato, i motivi per preoccuparsi non mancano, ma nemmeno quelli per un po’ di ottimismo. Partiamo dai primi. La rosa è corta. Soprattutto in difesa. C’è Gonzalo Rodriguez, certo, ma dovesse prendersi un raffreddore sarebbe un problema serio. Anche perché Roncaglia, titolare nelle prime due partite, ha già mostrato tutti i suoi limiti. Facundo è questo. Prendere o lasciare. Capace di chiusure esaltanti e di distrazioni colossali. Va dove lo porta il cuore. O l’istinto. Un bene, a volte, ma un difensore centrale dovrebbe pure ragionare.
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Ma anche Vecino, Suarez e Rossi. O non giocano o ancora devono dimostrare il meglio
E qua veniamo alla prima delle risorse ancora inespresse. Davide Astori. In teoria è lui il titolare da affiancare a Gonzalo, ma evidentemente Sousa non lo ritiene ancora pronto. Ritardo di condizione o caratteristiche non ideali per il gioco del portoghese? Soltanto il tempo lo dirà, ma di certo l’ex Cagliari e Roma potrebbe offrire qualche garanzia in più rispetto a Roncaglia. E poi il centrocampo. Borja Valero è sicuramente quello che ha convinto di più, mentre Mario Suarez deve ancora inserirsi. Di fatto anche lui si può considerare come una risorsa ancora inespressa.
E importante. Stesso discorso per Matias Vecino. Rimasto a Firenze nonostante la fortissima pressione del Napoli, nelle prime due gare di campionato è rimasto a guardare. Infine l’attacco, dove Babacar e Rossi rappresentano le due più grandi speranze. Il primo ancora non ha messo piede in campo a causa di una condizione non ancora ottimale ma, presto, toccherà a lui. Anche perché Kalinic (tra i migliori nelle prime due apparizioni) ha già dimostrato di non avere troppa dimestichezza con la porta. Il secondo è il vero asso nella manica. Sta bene, sta cercando la forma, e averlo anche solo al 60-70% farebbe cambiare volto alla squadra. Senza dimenticare Blaszczykowski.
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