L’ultimo gol in Serie A risale al 16 marzo dell’anno scorso, solo il terzo di un campionato drammatico. Ora però Mario Gomez è tornato e dopo un’estate vissuta da protagonista è pronto a prendere per mano la Fiorentina e accompagnarla in Champions League. La prima occasione è la gara di oggi contro il Genoa, quasi un anno dopo il grave infortunio che lo ha costretto a guardare gli altri segnare ed esultare per circa sei mesi.
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Gomez, un anno dopo il crac. Adesso Firenze aspetta il boom
Adesso è tornato e vuole accompagnare la Fiorentina verso un posto in Champions League
Doppio crac In quella domenica (era il 15 settembre e si giocava Fiorentina-Cagliari) i sogni dei tifosi viola andarono in mille pezzi, proprio come il ginocchio dello sfortunato Mario. La lunga riabilitazione e le frequenti visite in Germania dagli specialisti della Nazionale furono accompagnate da voci e dubbi sulla forza di volontà del ragazzo, rispedite al mittente da società e calciatore. E poi ci pensò lui stesso, con un gol da vero campione nella sfida di Europa League il 13 marzo contro la Juventus. Uno stop perfetto e un diagonale imparabile però non furono sufficienti per scacciare definitivamente gli incubi. Il ginocchio fece crac dopo due settimane a Napoli, a seguito di un normale scontro di gioco. Il suo primo anno in viola terminò in quel momento, così come le sue speranze di partecipare al Mondiale, l’ennesima delusione della «stagione più brutta della carriera».
Gomez bis Ma questa storia appartiene al passato e in attesa che in campo sia lui stesso a scrivere la prima pagina del Gomez bis, ci pensa Montella a fare la doverosa introduzione: «Mario è abituato alle critiche perché ha già giocato ad altissimi livelli. Tutti si aspettano da lui almeno due gol a partita, appena si sblocca vedremo il vero Gomez. Un attaccante vive per il gol ma se la squadra non lo aiuta tutto è più difficile». Un messaggio a Cuadrado e compagni, che oggi pomeriggio contro il Genoa cercheranno di regalare la prima gioia ai tifosi viola. Con Gomez ma senza Pepito Rossi, ancora una volta. «La sua assenza non deve essere un alibi. Il mio affetto verso di lui è tale che anche io mi sono infortunato al ginocchio - ha raccontato Montella con l’immancabile ironia -. Comunque abbiamo tanti altri giocatori di esperienza che possono aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi». Come Mario Gomez, appunto.
La Gazzetta dello Sport
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