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Riganò: “Nella mia Fiorentina, al secondo passaggio al portiere eran fischi”

Riganò
Tra lamine difensive e la testa a Bruges. L'intervento di Christian Riganò al Pentasport di Radio Bruno
Redazione VN

Christian Riganò, speciale ospite al Pentasport di Radio Bruno, così sulla gestione tattica da parte di Italiano:

Ora il campionato è compromesso. Serve andare in Belgio a fare risultato, mi aspetto una reazione. Quando tu hai un piccolo vantaggio, non puoi giocare alla garibaldina. Esistono molti modi per star dietro: c'è chi si barrica dietro, ma anche chi aspetta per ripartire in contropiede. Non capisco perché la Fiorentina, a Bergamo, non abbia iniziato con questo raziocinio. Ora il Brugge, ma prima l'Atalanta, col gol di svantaggio, si sarebbe sicuramente sbilanciata; quella è l'occasione per fare male. Questione infortuni? In partite così, non esistono dolori e scuse. Quando fischia l'arbitro tutto si annulla. Ieri, è stato incompressibile l'atteggiamento del reparto difensivo, non sento neanche di dare colpe personali, il primo gol è un errore di gruppo. Nzola? Non si è mosso male, certo, là davanti giocherei volentieri anche io. Possesso sterile? Italiano copia malamente il gioco di altri allenatori che, però, hanno in campo certi giocatori. Si fa prima a giocare come si faceva in passato. Il portiere non può toccare così tanto il pallone. A Firenze, alla seconda volta che passavi la palla al portiere, partivano i fischi. L'obiettivo è uno: la porta. Con VAR o senza VAR, in difesa si marca sempre e comunque a uomo; come fa uno da fermo a fermare un giocatore che arriva in corsa?


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