Marco Bucciantini, ospite al Pentasport di Radio Bruno, così su Palladino, Italiano e il futuro in arrivo:
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Bucciantini: “Stagione del consolidamento, fallisci solo quando dimostri meno”
Stagione deludente o buon punto da cui ripartire. Marco Bucciantini a Radio Bruno
Conferenza stampa? Sono stati chiariti gli errori di competenza. Siamo riusciti a far fare 30 gol a Cabral e Jovic. Li abbiamo lasciati andare perché, tra i due due, non abbiamo mai trovato il vero titolare. Quest'anno abbiamo perso pure quelli. L'annata è stata positiva, l'unico rammarico è che, a giochi chiusi, la società non ha fatto passi in avanti. Curva? Quando un organo di pura passione diventa politica perde un po' di valore. Annata da buttare? No, abbiamo avuto la 'sfortuna' di giocarci i risultati del triennio in una sola partita. Cosa ha lasciato questa stagione? Ha consolidato quel che di buono è stato fatto. Non c'è da mettere in secondo piano anche l'aspetto finanziario, serve essere assolutamente in linea su tutti i fronti. Questo va letto come punto di partenza, ma non è sicuramente una partenza da ultima fila. Per me, 'deludente' è dimostrare meno di quanto vali. La Fiorentina ha fatto così tanto meno di quanto in realtà vale? Palladino è una scelta che mi piace. Si vede che ha più dei qualcosa da dimostrare. Ha anche una buona presenza. A Firenze non basta essere un pelino sotto l'Europa, questo Commisso lo ha capito e l'obiettivo di quest'anno sarà sicuramente l'Europa League. D'altro canto, però, in Europa League non ci vai per una mezza partita in campionato e una mezza partita in Conference. Vendere Biragahi? Tutto dipende da che lavoro Palladino chiede ai suoi esterni. C'è sicuramente da valorizzare meglio Parisi. Se si difende a 4, i terzini è l'ultimo ruolo a cui pensare. Se giochi a 5, invece, serve qualcosa di più. In questi moduli la differenza l'hanno sempre fatta gli esterni. Italiano? Lo ringrazio. Ci ha portato ad una media di 60 punti. Prima l'avevamo sui 40 punti, la soglia salvezza. Non solo i punti, in campo è sempre scesa una squadra con un'identità di gioco. Una squadra che ha messo in mostra i suoi pregi, ma anche i suoi difetti. Sono state 3 annate coraggiose. Il primo anno è quello che apprezzo di più. Questa stagione, invece, siamo stati più competitivi che belli. Abbiamo vissuto 3 anni di puro protagonismo viola. Centravanti? Quando Pradè ha parlato in passato di 'grande centravanti' ha preso Mario Gomez. Sono curioso. Non basta il centravanti; servono 2 giocatori là davanti.
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