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Il ricordo

25 anni fa il ruggito di Batistuta a Wembley: la storia dell’impresa sull’Arsenal

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Il 27 ottobre è il 25° anniversario della storica vittoria della Fiorentina di Trapattoni a Wembley contro l'Arsenal
Redazione VN

Per molti rappresenterà solo una data come le altre nella quale si sono giocate partite come tante altre, ma tantissimi tra coloro che tifano Fiorentina, non avranno difficoltà nel ricordare con chi erano, dove erano e cosa stavano facendo, mentre la loro squadra provava a farsi valere in uno stadio mitico e contro un avversario di caratura straordinaria: a Wembley contro l’Arsenal. Oggi sono 25 anni da quel 27 ottobre 1999 che è passato alla storia e difficilmente verrà dimenticato.

Una Fiorentina in crisi

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Vista la situazione nella classifica di Champions League che stavano vivendo, solo due punti in tre partite, quella a Londra contro l'Arsenal diventa una sfida da dentro o fuori. Wenger aveva costruito una squadra che poi rappresenterà la base degli Invincibili e che a Firenze dimostrò tutta la sua forza dominando in lungo e in largo, tanto che solo un Toldo epico evita ciò che sembra inevitabile. I viola quel giorno non vengono da un buon momento in campionato; Giovanni Trapattoni ha pensato anche alle dimissioni, respinte però da Cecchi Gori. Quella che vola a Londra è una squadra alla quale vengono date pochissime possibilità di successo ma proprio Trapattoni, tra i pochissimi del gruppo viola a sapere cosa vuol dire giocare certe partite, alla vigilia della sfida, in un sussulto d’orgoglio assicura: “Vedrete la vera Fiorentina”.


FIORENTINA (3-4-1-2): Toldo; Pierini, Firicano, Repka; Di Livio, Rossitto, Cois, Heinrich; Rui Costa; Batistuta, Chiesa. Allenatore: Giovanni Trapattoni.

La partita

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Il canovaccio tattico è fin da subito chiaro: con l’Arsenal fa la partita e la Fiorentina si difende per poi provare a ripartire. Ne viene fuori una contesa all’insegna della pura sofferenza. Vieira non lascia respirare Rui Costa, Chiesa è chiamato soprattutto a compiti difensivi e Batistuta viene isolato davanti, dove non arrivano palloni. I tre dietro intanto se la giocano da autentici gladiatori, con Firicano che comanda la difesa come non mai, ma intanto Overmars entra da tutte le parti e Bergkamp quando ha il pallone tra i piedi lo nasconde a tutti da fenomeno. I viola sono schiacciati, ma in qualche modo arrivarono indenni alla fine del primo tempo.

Nella ripresa la partita non cambia, con l'Arsenal che aumenta addirittura i giri del motore. Toldo si supera con due grandi parate e quando non ci arriva si mette di mezzo la buona sorte (il palo di Bergkamp). Poi, al 75', il famoso attimo che diventa storia. Viera prova a penetrare per vie centrali, Firicano lo mura letteralmente con un prodigioso intervento in scivolata all’altezza del cerchio di centrocampo. Tocco da terra per Rossitto, che scarica all’indietro per Adani, il quale a sua volta serve Rui Costa che, con un tocco d’esterno, la ridà a Firicano che premia la partenza di un Heinrich insolitamente accentrato. Il tedesco parte a tutta velocità quasi indisturbato, si avvicina all’area avversaria e la passa a Batistuta che si allarga verso destra per evitare l’intervento di Winterburn e con tutta la forza che ha scarica, da posizione defilatissima, una bordata di destro verso la porta difesa da Seaman. La sfera va ad infilarsi sotto l’incrocio opposto.

Un super Toldo

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È l’apoteosi, la rete che porta avanti i viola, che gela Wembley e che verrà per sempre ricordata come una delle più belle in assoluto della carriera dell’argentino. Contro ogni pronostico e contro ogni logica, la Fiorentina è in vantaggio. Manca però ancora un quarto d’ora e l’Arsenal non ha alcuna intenzione di arrendersi. Wenger intanto ha già tolto Dixon, un difensore, per inserire Suker, uno degli attaccanti più letali della sua generazione. Batistuta ha fatto il suo, ha cioè scaraventato in porta uno dei pochissimi palloni giocabili, ora tocca agli altri. A salire in cattedra a questo punto è Francesco Toldo. Il portierone viola para tutto ciò che è parabile, ma al minuto 86' si spinge ben oltre. Quando Kanu vede la palla schizzare via oltre la linea di fondo non ci può credere. Quella di Toldo è stata semplicemente una di quelle parate che fanno capire agli avversari che, per quanto possano attaccare, non c’è modo di passare.

Quando il direttore di gara Lubos Michel fischia per tre volte sancendo la fine della partita, gli uomini di Trapattoni, per una serie di calcoli, sono già alla fase successiva della Champions League, ma soprattutto si sono già guadagnati un posto nella storia della Fiorentina.

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