7 al minuto di silenzio per Eriksson. Non rimase moltissimo tempo sulla panchina viola, sufficiente però per far apprezzare da tutte le componenti la sua classe e signorilità. Ma gli applausi di tutto lo stadio e i cori della curva per Svengo sono forse anche un tributo al modo in cui lo svedese ha scelto di affrontare la malattia. Sempre con il sorriso.
7,5 alla sincerità di Ranieri. In campo non è un fenomeno, si sa. E' complice anche lui dell'ennesima serataccia della difesa, però poi viene in sala stampa e chiede scusa per il rigore procurato in Ungheria e anche per la sceneggiata di cui si era reso protagonista con l'arbitro di Felcsut. Ammette di aver tirato la maglia all'avversario e rivela di aver vissuto i 45 minuti peggiori della sua vita. Perché alla Fiorentina ci tiene davvero.
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