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Il riconoscimento

Vlahovic, l’AIC lo premia: è il calciatore del mese

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Vlahovic premiato dall'Assocalciatori

Redazione VN

L'AIC ha annunciato di aver scelto Dusan Vlahovic come calciatore del mese. Di seguito il comunicato dell'Assocalciatori.

Quattro candidature per il premio di calciatore di novembre AIC probabilmente erano troppo poche. Già decidere tra i quattro candidati che alla fine abbiamo scelto sarà stato difficile. C’era da scegliere tra il grande novembre di Duvan Zapata, che con i suoi tre gol consecutivi a Cagliari, Spezia e Juventus ha suggellato un momento di forma straordinario; il momento stellare di Mario Pasalic, con ben sei gol all’attivo nelle quattro partite giocate; la nuova dimensione di Marcelo Brozovic, sempre più fulcro del gioco e leader tecnico dell’Inter; e lo stato di grazia di Dusan Vlahovic, che di pura volontà sta trascinando la Fiorentina in zone di classifica a cui non era più abituata. Ma non sarebbe stata certo chissà che forzatura inserire all’interno di questa rosa di nomi anche Gianluca Scamacca, che ha finalmente dato consistenza al suo talento con due gol meravigliosi contro Napoli e Milan, o Arthur Theate, che a Bologna si sta affermando come uno dei migliori giovani difensori del campionato.

In ogni caso, alla fine i calciatori iscritti all’AIC hanno scelto di dare il premio all’attaccante della Fiorentina con maggioranza schiacciante (quasi il 57% dei voti), e forse sarebbe andata così in ogni caso. Vlahovic viene da una striscia di quattro gol consecutivi aperta dall’incredibile doppietta al Milan, con cui è sembrato prendersi il testimone dalle mani del suo idolo Zlatan Ibrahimovic (a sua volte autore di una doppietta in quella partita). A questo momento, forse per adesso l’apice della sua stagione, sono seguiti due gol contro Empoli e Sampdoria. Il primo attaccando l’area da una distanza tale che Tonelli non pensa nemmeno che possa arrivare in tempo a mettere in porta il cross dell’ala spagnola. Il secondo saltando molto in alto in corsa sul cross non semplice di Bonaventura per rimanere sospeso in aria per qualche frazione di secondo in più e incrociare il colpo di testa.

Dopo il primo gol al Milan Vlahovic si è indicato con l’indice il petto e poi la terra sotto i suoi piedi, e il nostro primo pensiero è stato che ci stesse dicendo “io resto qui”, forse un riferimento alle diatribe di mercato legate al suo rinnovo di contratto con la Fiorentina. Al di là di come andranno a finire sarebbe bello se almeno per qualche stagione invece potessimo riflettere sull’evoluzione del suo talento come sarebbe più naturale: e cioè dando il tempo a Italiano di cucire il proprio gioco sulle spalle giganti di Vlahovic, e a Vlahovic di crescere passo dopo passo con il suo allenatore. Insieme potrebbero restituire alla Fiorentina quel ruolo da protagonista che le manca da troppo tempo e senza il quale anche la Serie A è un campionato più povero, meno interessante.

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