Vi proponiamo tutto l’iter burocratico che è stato seguito per arrivare all’agibilità del Viola park.
Sulla mancata agibilità del Viola Park per i tifosi, nei giorni scorsi il direttore generale della Fiorentina, Joe Barone, ha detto che “vi sono delle responsabilità”. Il tifosi della Curva Fiesole hano diffuso un comunicato nel quale puntano il dito sulle “istituzioni fiorentine” e chiedono rispetto. Ma chi è responsabile della mancata apertura del Viola Park? E chi manca di rispetto ai tifosi? Lasciamo parlare le date che Francesco Matteini Direttore di QuiAntella.it ha ricostruito in base ai documenti ufficiali.
Come è noto i lavori al Viola Park non sono ultimati e quindi è in parte ancora un cantiere. La responsabilità, in questo caso, non riguarda né Comune, né Soprintendenza, né Prefettura, né altri enti pubblici. La Fiorentina sa di non avere l’impianto ancora in regola e che c’è bisogno di alcune deroghe per poterlo aprire al pubblico.
La Commissione Comunale di Pubblico Spettacolo per la verifica dell’agibilità viene convocata per il 13 luglio e per il 20 luglio come data di riserva.
L’11 luglio (vigilia dell’inizio del ritiro della squadra) la Fiorentina, tramite i suoi tecnici, anticipa al Comune di Bagno a Ripoli in via informaIe, l’intenzione di chiedere due deroghe rispetto al progetto già approvato. Ne dà conferma con una mail ricevuta dagli uffici del Comune in data 12 luglio. La mail contiene anche la richiesta di annullare la seduta della Commissione comunale in programma per il 13.