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Sarà Pra-exit? Daniele e Cesare, il piatto piange. Commisso deve ricominciare da capo

Probabile l'arrivo di un nuovo uomo mercato, addio anche al tecnico. Ma servirebbe anche una gestione diversa con un DG esperto

Simone Bargellini

Pra-dè e Pra-ndelli, stesso prefisso e forse medesimo destino. Perchè la disfatta (storica) rimediata ieri dalla Fiorentina a Napoli rappresenta la punta dell'iceberg di un fallimento tecnico. Percorsi diversi i due, ma tanto per il diesse quanto per l'allenatore il piatto piange. Nei due anni di gestione Pradè gli acquisti azzeccati si contano sulle dita di una mano (ad essere generosi) mentre è altissimo il numero dei giocatori che hanno deluso e che hanno fatto marcia indietro dopo pochi mesi. Prandelli ha solo 2 mesi di lavoro alle spalle, ma ad un allenatore subentrante si chiede di incidere subito e del resto lui si era presentato con grandi progetti di svolta. E invece il rendimento della Fiorentina è persino peggiorato rispetto alla gestione Iachini nonostante l'inatteso trionfo con la Juve, evidentemente un exploit sporadico. "Sarete voi a chiedermi di restare" disse Cesare, ma oggi sembra impossibile immaginarlo sulla panchina viola nella prossima stagione (anzi, potrebbe pure rischiare il posto prima). E altrettanto strana sarebbe la conferma di Pradè, il cui contratto è in scadenza, e che con un budget da settima/ottava ha costruito una squadra costretta ad annaspare per due stagioni di fila nei bassifondi della classifica. Attenzione però a pensare che le colpe siano tutte dell'area tecnica, perchè in un club di alto profilo molto - se non tutto - dipende dalla struttura societaria. Servono dirigenti esperti a cui delegare le rispettive competenze, con la giusta libertà di azione. Rocco Commisso sarà d'accordo con noi?

 GERMOGLI PH: 6 OTTOBRE 2020
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