Pra-dè e Pra-ndelli, stesso prefisso e forse medesimo destino. Perchè la disfatta (storica) rimediata ieri dalla Fiorentina a Napoli rappresenta la punta dell'iceberg di un fallimento tecnico. Percorsi diversi i due, ma tanto per il diesse quanto per l'allenatore il piatto piange. Nei due anni di gestione Pradè gli acquisti azzeccati si contano sulle dita di una mano (ad essere generosi) mentre è altissimo il numero dei giocatori che hanno deluso e che hanno fatto marcia indietro dopo pochi mesi. Prandelli ha solo 2 mesi di lavoro alle spalle, ma ad un allenatore subentrante si chiede di incidere subito e del resto lui si era presentato con grandi progetti di svolta. E invece il rendimento della Fiorentina è persino peggiorato rispetto alla gestione Iachini nonostante l'inatteso trionfo con la Juve, evidentemente un exploit sporadico. "Sarete voi a chiedermi di restare" disse Cesare, ma oggi sembra impossibile immaginarlo sulla panchina viola nella prossima stagione (anzi, potrebbe pure rischiare il posto prima). E altrettanto strana sarebbe la conferma di Pradè, il cui contratto è in scadenza, e che con un budget da settima/ottava ha costruito una squadra costretta ad annaspare per due stagioni di fila nei bassifondi della classifica. Attenzione però a pensare che le colpe siano tutte dell'area tecnica, perchè in un club di alto profilo molto - se non tutto - dipende dalla struttura societaria. Servono dirigenti esperti a cui delegare le rispettive competenze, con la giusta libertà di azione. Rocco Commisso sarà d'accordo con noi?
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Sarà Pra-exit? Daniele e Cesare, il piatto piange. Commisso deve ricominciare da capo
Probabile l'arrivo di un nuovo uomo mercato, addio anche al tecnico. Ma servirebbe anche una gestione diversa con un DG esperto
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