Un derby dal sapore diverso, nuova linfa per la Serie A. Era l’ora…

Se pensando alla gara di domenica al Dall'Ara avvertite una sensazione diversa, fresca, quasi vibrante dopo anni di mediocrità all'insegna del "viva il meno peggio", tranquilli. E' tutto normale. Basta dare un'occhiata alla classifica per capire subito che stavolta Bologna-Fiorentina vale molto più della storica rivalità che si porta dietro o di un anonimo dodicesimo posto. Finalmente il derby dell'Appennino profuma d'Europa, o almeno queste sembrano essere le velleità di due compagini - quelle di Italiano e Mihajlovic - che oggi si ritrovano in piena bagarre per i posti nobili della Serie A, a pari punti (24) con la Juventus e davanti alla Lazio di due lunghezze. Un bel salto in avanti per la Fiorentina rispetto agli ultimi campionati vissuti in bilico tra l'amarezza e la paura. Per il Bologna, invece, la conferma di un trend in crescita.

Nuova linfa per il calcio italiano, ormai da anni fossilizzato negli stessi schemi dalla cintola in su. Fiorentina e Bologna possono quantomeno provare a scardinarli, facendo leva su ritmo, entusiasmo e magari qualche individualità rimasta finora un po' in ombra (Soriano da una parte, Castrovilli e Sottil dall'altra). Con buona pace delle tanto decantate "sette sorelle", una formula rigida che sembra destinata a dissolversi davanti alla crisi (non solo sportiva...) di qualche big e all'intraprendenza delle outsiders. Viola e rossoblù, ma anche Sassuolo, Torino e, perché no, anche Verona ed Empoli: tutte lì pronte a prendersi la loro fetta di gloria. E se per qualcuno trovarsi in certe zone di classifica può rappresentare solo un piacevole imprevisto, per Bologna e Fiorentina - considerata anche la solidità delle famiglie Saputo e Commisso - è il primo passo verso l'obiettivo finale: tornare stabilmente nell'élite del calcio italiano.