Tra voci che si rincorrono e smentite di rito, la Fiorentina si ritrova a vivere l'ennesima settimana di passione. E' così dall'inizio della nuova stagione, e viste le premesse non c'è da stupirsi. Quando un allenatore viene confermato dall'alto, senza l'appoggio convinto di buona parte della società, i risultati sono facilmente prevedibili. Se poi questo allenatore ci mette anche del suo, complicandosi la vita mandando in campo per due gare di fila una squadra senza anima (sul gioco lasciamo perdere...) e con una gestione quanto meno curiosa di uno dei migliori giocatori in rosa a pochi giorni dal suo addio, si capisce bene che ogni giorno passato nella condizione attuale è un giorno perso. Di nomi non ne abbiamo fatti, ma i protagonisti della storia sono ben chiari a chiunque abbia a cuore le sorti della Fiorentina.
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Un anno di attese: che senso ha prendere altro tempo? Ma stavolta la Fiorentina cambi
Da Montella a Iachini: quante occasioni perse per il rilancio. E ora? Aspettare significherebbe rimandare una decisione che sembra inevitabile
Abbiamo aspettato (troppo) il primo allenatore della nuova gestione societaria, poi il secondo (e addio a Juric). E ora? Prendere altro tempo significherebbe solo rimandare una scelta che oggi appare inevitabile, rischiando di perdere punti in classifica e giorni (settimane?) preziosi per la programmazione. A prescindere dal giudizio sul lavoro di Iachini, dal suo valore umano, che non si discute, e dal rapporto con la piazza, la domanda da porsi è un'altra: è davvero possibile andare avanti così, con un allenatore messo costantemente in discussione (non solo dalla stampa) e una squadra che per il quinto anno di fila dà chiari segnali di mediocrità? Magari ci sbagliamo, magari la svolta è dietro l'angolo. Il calcio a volte si trasforma nell'imponderabile, ma la sensazione è che stavolta la Fiorentina non possa più rischiare.
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