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Caso Beatrice: “L’Asl non consente l’accesso alla documentazione sanitaria”

Caso Beatrice: “L’Asl non consente l’accesso alla documentazione sanitaria” - immagine 1
L’Asl non consente l’accesso alla documentazione sanitaria. Faremo istanza al difensore civico.
Redazione VN

In Consiglio regionale, durante la conferenza stampa, hanno parlato di Alessandro Beatrice, figlio di Bruno, i legali della famiglia ed il consigliere regionale Casucci. Queste le parole dei presenti.

"Sappiamo che, nel proprio archivio, il consorzio Csa detiene documenti riguardanti la tipologia di documentazione sanitaria richiesta relativi agli anni ’70 e ’80. Molti dei documenti sono archiviati presso tale consorzio, già da anni, grazie al lavoro svolto dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana. Vogliamo accedere a quei documenti per stringere il cerchio dell’indagine decennale sulla documentazione relativa a Bruno Beatrice. Il diniego è inconcepibile: in passato la moglie di Bruno, Gabriella Bernardini, aveva chiesto la documentazione sanitaria del proprio congiunto, abbiamo poi chiesto una documentazione anche più generale ma in entrambi i casi ci è sempre stata negata". Ha dichiarato l'avvocato Guido Alimena.

Il consigliere regionale Marco Casucci ha invece parlato così: "E’ l’ora di fare giustizia, ho chiesto come consigliere regionale all’Asl Toscana Centro di fornire la documentazione clinica del presidio sanitario di Camerata, laddove Bruno Beatrice venne sottoposto ai raggi Rottgen e raggi x. Le risposte sono state evasive, contraddittorie, omissive. Per questo abbiamo fatto ricorso al Difensore civico, ci auguriamo che tale documentazione venga messa a disposizione della famiglia che attende da troppo tempo".

Infine queste le parole di Alessandro Beatrice che rivendica giustizia: "Nel 2025 c’è ancora omertà. Queste persone si devono vergognare, prendere in giro la famiglia Beatrice che cerca giustizia è meschino. Nella ricerca della verità abbiamo sempre dovuto scalare mura invalicabili: hanno paura che il sistema possa vacillare. Ci appelliamo al Difensore civico affinché possa scardinare tale sistema. Noi non molliamo e arriveremo in fondo!".