Trentun giorni dopo l'ultimo gol, Moise Kean proverà a far male anche all'altra candidata allo scudetto, il Napoli. Dopo la doppietta all'Inter il 6 febbraio, l'attaccante viola si è fermato ma non si può certo parlare di crisi. 19 reti in 31 presenze viola, un gol ogni 128 minuti. Questi i dati che riporta il Corriere dello Sport - Stadio, che sottolinea l'importanza di un calciatore capace in meno di un anno di arrivare da zero a... (quasi) 20. Prodigio atletico, moderno, dominante fisicamente, ma in pochi ci hanno visto un centravanti da venti gol. Lui però lo sta per diventare e l'obiettivo è riuscirci già nella domenica del Maradona, in un contesto e contro una tipologia di avversario, che nel recente passato lo ha esaltato. Atalanta, Roma, Juventus, Inter. Tutte vittime di Moise, che quando vede una big si esalta.


Corriere dello Sport
Una partita da Kean. Manca un gol a quota 20, e con le big Moise si esalta
Centrale
—Più di Lautaro per l'Inter e di Dybala per la Roma, Kean ha dimostrato di essere la Fiorentina a livello offensivo. In sette mesi ha acquisito centralità e leadership, anche grazie a Palladino che lo ha voluto fortemente e rivitalizzato, comprendendo che uno con il suo carattere sarebbe potuto sbocciare in un contesto diverso da quello della Juventus. A Firenze con poca concorrenza per il ruolo di nove si è esaltato, e la sua importanza si è vista soprattutto quando è mancato. Al Maradona sarà "Kean più altri 10", e sarà così ancora fino a giugno. Chiunque lo voglia poi dovrà pagare 52 milioni alla Fiorentina, una cifra che solo poco tempo fa sembrava folle, ma che adesso fa gola a parecchie squadre. Su tutte, quelle di Premier...
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