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Corriere Fiorentino

Un maggio da incubo per la Fiorentina. E Palladino non cerca alibi

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L'analisi di Raffaele Palladino dopo Venezia
Redazione VN

Nel giro di appena 12 giorni, il mese di maggio si è trasformato in un incubo per la Fiorentina: prima le sconfitte contro Siviglia e Roma, poi l’eliminazione dalla Conference League contro il Betis, infine il ko contro il Venezia. Risultati che hanno fatto crollare la squadra al nono posto, scavalcata anche dal Milan, con un girone di ritorno deludente da soli 24 punti in 17 partite. Nonostante ciò, il tecnico Raffaele Palladino continua a credere nell’Europa, dichiarando che la qualificazione a una coppa resta l’obiettivo e che i suoi ragazzi lo meriterebbero.

Nel post partita di Venezia, Palladino ha sottolineato gli episodi chiave che, secondo lui, hanno condizionato l’esito del match: in particolare, il tocco di mano sul primo gol del Venezia che avrebbe dovuto portare all’annullamento della rete. Nonostante la delusione per l’eliminazione europea e le difficoltà in campo, il tecnico ha difeso la squadra, ribadendo che ha dato tutto in campo e spiegando l’assenza di Gudmundsson con un problema muscolare. Il ko al Penzo ha evidenziato anche le gravi lacune in trasferta della Fiorentina: otto sconfitte e solo 22 punti conquistati in 18 gare lontano dal Franchi.


La situazione è paradossale anche per Palladino a livello personale: in piena crisi di risultati, ma fresco di rinnovo fino al 2027, il tecnico si dice concentrato solo sul lavoro e non sui contratti. Tuttavia, l’amarezza resta forte, come ribadito anche dal direttore sportivo Pradè, che ha promesso riflessioni profonde di fronte ai punti buttati contro squadre come Venezia e Monza. Ora alla Fiorentina restano due partite per chiudere con dignità una stagione sempre più deludente. Lo scrive il Corriere Fiorentino.