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Repubblica: “Sohm, Fagioli, Dzeko e Piccoli. Tutti i dubbi di Paolo Vanoli”

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Repubblica sulla formazione della Fiorentina
Redazione VN

Le prime 48 ore di Paolo Vanoli alla Fiorentina si sono concentrate su intensità, motivazioni, fiducia e abitudine alla battaglia, aspetti fondamentali per una squadra chiamata a risalire dalla zona retrocessione. Sul piano tattico servirà più tempo, ma già si percepisce il suo approccio: allenamenti più lunghi e intensi, chiarezza nei concetti e forte carattere nel trasmettere la nuova dimensione alla squadra. La situazione è resa più complicata dall’assenza di Moise Kean, fermato da una botta alla tibia sinistra rimediata contro il Mainz, che priva Vanoli del suo terminale offensivo più importante in una partita dai contorni quasi drammatici per la classifica.

La Fiorentina deve urgentemente prendere coscienza di essere in lotta per non retrocedere: Vanoli ha chiesto ai giocatori di alzare i ritmi, correre a velocità diverse e smettere di subire gol, visto il misero bottino di sette reti in dieci gare. Sul piano delle scelte, il tecnico conferma De Gea in porta e probabilmente Mandragora e Nicolussi Caviglia a centrocampo, con Fagioli in ballottaggio con Sohm. Davanti, con Kean fuori, Gudmundsson partirà titolare, mentre il centravanti sarà uno tra Piccoli, adatto alle caratteristiche di gioco, e Dzeko, riposato dopo la panchina in Germania.

L’approccio di Vanoli privilegia la testa e l’atteggiamento della squadra rispetto alla rivoluzione tattica immediata: la priorità è interrompere la striscia negativa, smettere di subire gol e ricostruire consapevolezza. Solo da questa base mentale e caratteriale, Vanoli potrà poi lavorare con maggiore profondità sui meccanismi di gioco e sulle scelte individuali. Il messaggio è chiaro: per salvarsi, bisogna partire dalla disciplina, dalla concentrazione e dalla capacità di lottare su ogni pallone. Lo scrive Repubblica.