IL CENTROCAMPO
—Beltran da trequartista offre tanta copertura ma manca di giocate negli ultimi sedici metri, laddove tutti si aspettavano Gudmundsson che continua invece a essere un saldo negativo, tra l’ennesimo stop per infortunio e un adattamento ai dettami tattici del tecnico mai digerito. A centrocampo l’arrivo di Fagioli e Ndour doveva arricchire una mediana rimasta troppo in sofferenza per i forfait fisici di Adli e Cataldi, con Richardson non ancora in grado di eccellere come titolare, ma Palladino ha preferito impiegare i nuovi acquisti come trequartisti o come esterni alti e mai in mediana, se non Fagioli in due spezzoni di partita.
LA DIFESA E KEAN
—Dietro, partito Kayode, Dodo a destra non ha un ricambio idoneo per caratteristiche — Comuzzo e Moreno sono due adattati come terzini destri — e la gestione di Pongracic è stata altalenante. Titolare in una partita decisiva con la Lazio, autore di buone prestazioni e poi in panchina domenica a Verona, con rilancio di Comuzzo a sua volta in panchina contro il Como. Pablo Mari poi inserito al posto di Ranieri a partita in corso in una linea a quattro, lui che a Monza e a Udine negli ultimi anni aveva quasi sempre giocato a tre è stato l’ultimo tassello di scelte discutibili. E poi c’è Kean: i rifornimenti a Moise sembrano meno precisi rispetto al passato e in caso di assenza manca un’alternativa vera.
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