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SEVILLE, SPAIN - MAY 01: Luca Ranieri of Fiorentina celebrates scoring his team's first goal during the UEFA Conference League 2024/25 Semi Final First Leg match between Real Betis Balompie and ACF Fiorentina at Estadio Benito Villamarin on May 01, 2025 in Seville, Spain. (Photo by Denis Doyle/Getty Images)
Il gol segnato da Luca Ranieri contro il Betis nella semifinale d'andata di Conference League ha dato una speranza alla Fiorentina di qualificarsi per la finale e ha, inoltre, certificato l'importanza del capitano viola nella squadra di Raffaele Palladino. Repubblica Firenze, non a caso, elogia il difensore, già proiettato al ritorno di giovedì visto che domani contro la Roma non potrà giocare causa squalifica. Ecco quanto si legge nell'articolo di Giovanni Sardelli:
Muscoli, grinta, cuore e lacrime. Nessuno ha oggettivamente regalato niente in carriera a Luca Ranieri, nato senza il bacio divino del talento ma con determinazione e sacrificio tatuati sottopelle. A 26 anni Luca è capitano di un club come la Fiorentina e gode della stima di società, allenatore, compagni, tifosi e pure di alcune leggende. Come Beppe Bergomi, tanto orgoglioso del percorso svolto dal difensore che appena si è palesata la possibilità di dirglielo in faccia dopo la gara di Siviglia, non ha esitato. Reazione del giocatore? Soddisfazione sincera, petto gonfio e qualche lacrima. Perché quando le cose arrivano per merito il traguardo è gioia pura.
Nella bolgia del Benito Villamarin la Fiorentina si è aggrappata più alla volontà che alla qualità, terreno di battaglia ideale di uno come il capitano, capace di conquistarsi la maglia della Fiorentina dopo anni di sottobosco calcistico a chiedersi se ne fosse davvero degno. Per questo il volto della viola di Siviglia non può che essere il suo. Ranieri sta interpretando il ruolo di centrale sinistro in una difesa a tre come impone il calcio moderno. Poco bloccato, molto fluido, di sicuro intraprendente. Spesso si inserisce in posizioni che non pensi possa occupare e questo ha portato, ad esempio, al gol in Slovenia contro il Celje come all’acuto di giovedì sera con il Betis Siviglia. Rete che apre uno squarcio sulla terza finale consecutiva di Conference dopo che il 2- 0 unito alle occasioni a raffica che il Betis stava creando, parevano aver sigillato.
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