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Corriere dello Sport

Ranieri e il silenzio dei presidenti americani: c’è Friedkin e poi c’è Commisso

Friedkin
Le proprietà a stelle e strisce sfuggono alle generalizzazioni
Redazione VN

C'è proprietà americana e proprietà americana, si dice il Corriere dello Sport. Se da una parte c'è un Friedkin che non parla praticamente mai e che porta alle spiegazioni di Ranieri sulla sua "assenza mediatica", dall'altra troviamo a Firenze il presidente Commisso che prende posizione, si espone, a volte anche troppo. Inutile generalizzare. Per un Pagliuca dell’Atalanta che effettivamente lascia fare ai Percassi, così mezza Italia ancora crede l’Atalanta sia dei Percassi, ci sono poi i Saputo a Bologna o i Niederauer a Venezia che risultano ben presenti e reperibili, piuttosto espliciti e ciarlieri, comunque pubblicamente esposti sul genere Commisso.

Che poi Commisso è un italiano di Calabria, soltanto dopo è partito con la mamma e le due sorelle per raggiungere il padre Giuseppe, falegname in Pennsylvania. Si deve convenire dunque che questo proprietario della Fiorentina, in realtà, quando esterna non è un presidente americano, ma sta solo liberando l’italiano nascosto dentro. La realtà resta: Friedkin è di suo un presidente quanto meno defilato, e verosimilmente lo sarebbe anche se fosse uzbeko o norvegese. Non serve nemmeno Commisso a dimostrare che l’uomo di potere americano è tutto fuorché schivo e taciturno. 

Rocco Commisso