Alberto Polverosi, sulle pagine del Corriere dello Sport, si è soffermato sulla stagione di Moise Kean. A Firenze sono nati grandi soprannomi, e adesso anche l'ex Juventus ha il suo:
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Corriere dello Sport
Polverosi spiega: “Kean come una pantera. Questo il suo soprannome fiorentino”
Polverosi e il soprannome di Moise Kean con la maglia della Fiorentina
Quando Moise Kean ha soffiato il pallone a Hien ed è partito verso la porta dell’Atalanta sembrava una pantera. A ogni metro aumentava la velocità, la preda era sempre più vicina, ci voleva l’ultima zampata per afferrarla. E quella zampata cattiva e felina è arrivata dopo quaranta metri in apnea. Sì, una pantera. Così sono riaffiorati nella mente i soprannomi che Firenze ha inventato per i suoi giocatori, spesso idoli, accostati ad animali forti o astuti. Qui sono nati il Re Leone e Uccellino, ovvero Gabriel Batistuta e Kurt Hamrin, i primi due cannonieri della storia viola. L’argentino dominava la scena come il re della savana, mentre il nomignolo Uccellino fu inventato da uno storico giornalista fiorentino, Beppe Pegolotti. Kurt era leggero e veloce, sembrava che in campo volasse e siccome non aveva un fisico da corazziere non poteva essere aquila ma uccellino. Mentre Hamrin stava chiudendo la carriera fiorentina, nella squadra viola si affacciava Luciano Chiarugi, per i tifosi “cavallo pazzo”
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