Polverosi: “Pioli cerca la qualità. Sa che vincere a Firenze è un’altra storia. “

Alberto Polverosi, sulle pagine del Corriere dello Sport, ha commentato le parole di Stefano Pioli durante la conferenza stampa. Questa la sua opinione:

Le giorno della sua presentazione Stefano Pioli parla di qualità. È un bel sentire, in attesa che sia un bel vedere. Gudmundsson, Kean e Dzeko, tutt’e tre insieme non è solo un’ipotesi, ma una via da seguire. Pioli è entrato a Firenze come si entra in casa propria. La conosce da quasi quarant’anni, qui ha vissuto di tutto, fra incidenti pesanti, vere tragedie e trionfi sfiorati. Un intervento criminale di Borowka, centrocampista del Werder Brema («non era da espulsione, meritava due anni di squalifica», disse l’allora difensore viola), gli costò il legamento crociato del ginocchio destro e sette mesi di stop. Quattro anni dopo, sempre con la maglia viola addosso, stava per lasciarci la pelle al Franchi, durante Fiorentina-Bari per un colpo involontario di Protti: crollò a terra come era capitato ad Antognoni, tredici anni prima. Se ne accorse Toldo, urlando, respirazione bocca a bocca, e dopo attimi di terrore si sentì la sua voce: «Aiuto».

Pioli come Ranieri

Pioli è una persona a modo. Ricorda per certi aspetti Claudio Ranieri, che era stato suo allenatore proprio a Firenze e che gli aveva preso il posto sulla panchina del Parma. Lo ricorda per l’equilibrio, la sensibilità, la capacità di capire sempre chi ha di fronte, sia un giocatore, sia un dirigente, sia un collega. E come Ranieri, sembra tenero ma non lo è. Quando è arrivato il momento di difendere la propria squadra, non si è tirato indietro: vuole la Champions. E sa che vincere a Firenze è un'altra storia.