Ore calde al Viola Park per decidere quale sarà il prossimo allenatore della Fiorentina. Alberto Polverosi, sulle pagine del Corriere dello Sport, commenta il clima che si respira all'interno del centro sportivo viola:


Corriere dello Sport
Polverosi: “Commisso lontano, Pradè turbato. Il VP non è una casa di cristallo”
Ripartire, perché tanto è così, nel calcio non c’è alternativa, anche dopo un fallimento, e non è il caso della Fiorentina, o dopo una stagione di alti (altissimi) e bassi (bassissimi), ed è il caso della Fiorentina. Ripartire in mezzo a una crisi tecnico/societaria/ambientale, con un allenatore che si è appena dimesso (anzi, rescissione consensuale del rapporto) e, come era accaduto per Gattuso, con un accordo in cui le due parti dichiarano la rispettiva riservatezza. Il Viola Park non è propriamente una casa di cristallo. Ripartire con un proprietario a 7.000 chilometri di distanza dalla sede operativa e con un direttore sportivo che, pur operativo (ottima la scelta di allungare il contratto a De Gea), non sa se restare in quella sede, turbato pure lui, Pradé, come Palladino, da una pesante contestazione. La ripartenza in realtà è già avvenuta proprio col prolungamento del portiere spagnolo. E’ comunque un passo avanti. Adesso Firenze aspetta la scelta fondamentale per la stagione 2025-26, quella del nuovo allenatore. Sarà un altro giovane alla Italiano (di quattro anni fa) o alla Palladino, oppure uno più esperto, magari con qualche successo già alle spalle? Un italiano (i minuscola) o uno straniero?
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