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Palladino e il tabù delle piccole: Europa o Champions, adesso viene il bello

Palladino
La Fiorentina ha un tabù da sfatare nelle prossime partite di campionato: fare il gioco e non soffrire come successo fino ad ora
Redazione VN

Adesso la Fiorentina deve iniziare a fare quello che (alla fine) le è riuscito meno e che le ha portato non poche difficoltà nella corsa al piazzamento Champions: battere e mettere in cassaforte punti (pesantissimi) contro le ’piccole’ del campionato. Non si è nascosto, sabato sera, dopo il pari di San Siro, Palladino, accostando quanto di buono fatto e preso al termine della striscia contro le big (Juventus, Atalanta e Milan) e quanto, al contrario, è stata in salita la vita della Fiorentina contro squadre meno ambiziose e di fascia medio/bassa. Adesso, come scrive La Nazione, arriva il momento in cui si dovranno ottenere i punti decisivi per consolidare la classifica almeno nella zona Europa League, senza fra l’altro trascurare (se qualcuna delle big dovesse scivolare più in basso) il traguardo della zona Champions.

Le prossime partite

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Nell’ordine, Parma ed Empoli al Franchi con nel mezzo la trasferta di Cagliari. Lo score perfetto dice nove punti. Se la Fiorentina vuole chiudere la stagione con uno sprint da big, i conti deve farli in questa direzione. Dopo l’Empoli, ecco il poker di gare di maggio con tre trasferte (Roma, Venezia e Udine) e lo scontro diretto in chiave zona Europa con il Bologna di Italiano, a Firenze. Per questo poker di match è – al momento – ingiusto mettere a pronostico i punti che Palladino vuole e potrebbe incassare. Molto dipenderà infatti da come e quali saranno le motivazioni delle squadra da affrontare, visto che siamo davvero allo sprint finale del campionato e magari qualcuna delle avversarie (specie Venezia e Udinese) potrebbero non avere più niente da chiedere, ma il resto dovrà farlo solo e soltanto la Fiorentina. La Fiorentina è sempre riuscita a dare il meglio contro le formazioni che l’hanno fatta giocare in contropiede. Paradossalmente contro chi – appunto – aveva l’obbligo di fare la partita e quindi di concedere qualcosa ai viola. In altre parole le grandi. Le protagoniste della corsa allo scudetto o di quella alla Champions. Il pressing e le ripartenze della Fiorentina, al contrario, sono andati in affanno contro chi, al contrario (dal Monza al Verona, al Como e la lista è lunga), ha costretto la Fiorentina a fare la partita, attaccare, sbilanciarsi e finire per infrangersi sul muro difensivo dell’avversario. Domenica, contro il Parma, il primo esame di cambio di mentalità, approccio e ovviamente risultato finale. La vera Europa viola passa da qui, da queste partite e da questi risultati. Palladino lo sa e lo ha ammesso. Ora la risposta deve arrivare dal campo. Perché davvero tutto è ancora possibile. Sì, anche il salto nella Champions che verrà.

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